La Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite (Unece) ha deciso di rendere obbligatoria la frenata automatica d’emergenza. Una decisione che nasce dalla volontà di ridurre il numero di feriti e vittime di incidenti stradali. Questi ultimi infatti hanno come causa principale la distrazione del guidatore. Una svolta quindi per la sicurezza stradale voluta dall’UE alla quale hanno già risposto positivamente 40 Paesi.
La normativa
Un provvedimento che il Parlamento Europeo aveva accolto favorevolmente già nel novembre del 2017 e che viene ora ufficializzato. A partire dal 2022 tutti i veicoli di nuova omologazione dovranno essere equipaggiati di serie con il sistema per la frenata automatica. Si prevede inoltre che dal 2024 non potrà più essere venduta nessuna auto senza questo dispositivo di sicurezza. Parliamo ovviamente di una misura che verrà applicata in Europa. Il progetto di regolamento è stato approvato dal gruppo di lavoro specializzato in materia dell’Unece. Lo step successivo sarà la sua presentazione e valutazione a giugno al World Forum per l’adozione formale. Il suo sviluppo è stato curato, come precedentemente riportato, dall’Unione Europea ma anche dal Giappone. Secondo le stime interesserebbe oltre 15 milioni di autonuove all’anno nell’UE e 4 milioni nel paese del Sol Levante.
Il funzionamento
In gergo tecnico chiamato AEBS (Autonomous Emergency Braking System), viene spesso inserito nei sistemi cosiddetti di “pre-collisione“. Rileva gli ostacoli lungo la strada ed entra in funzione quando la distanza di sicurezza con il veicolo che precede o con i pedoni che stanno occupando la strada diventa minima. Il tutto chiaramente in relazione alla velocità con cui si procede. Solitamente la frenata di emergenza automatica è preceduta da segnali acustici che mettono in allarme il conducente del pericolo di collisione imminente. In caso di mancata reazione da parte del guidatore, l’auto è in grado di frenare autonomamente. Frenata di emergenza che permetterebbe di evitare la collisione o mitigarne gli effetti.
Secondo la normativa, il dispositivo dovrà poter entrare in funzione fino ai 60 km/h. Il doppio rispetto al tetto di 30 km/h fissato attualmente su alcuni modelli di utilitarie che già dispongono del sistema. Nel provvedimento vengono infine indicati i requisiti tecnici per l’omologazione dell’AEB.
Le stime
Secondo uno studio di Euro Ncap, riferisce l’Unece, i dispositivi AEBS hanno ridotto del 38% gli incidenti a bassa velocità. Sulla base di questo dato la Commissione Europea ha stimato che si potrebbero salvare più di mille vite ogni anno solo nel Vecchio continente. Già perché questa innovazione tecnologica ha un’importanza strategica proprio nelle città dove ogni anno nella UE muoiono oltre 9.500 persone, pari al 38% delle vittime totali.
Negli Stati Uniti invece l’obbligatorietà dell’AEB non arriverà prima del settembre 2022 e per i mezzi pesanti sarà posticipata di tre anni. Tutto ciò pur sapendo, numeri alla mano, che sulle strade a stelle e strisce si eviterebbero circa 12 mila ferimenti e 28 mila incidenti ogni anno.